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IDROSCALI E IDROVOLANTI: STORIA E COSE DA GEEK

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Amici AvGeek, oggi lasciamo i nostri amati aerei nei loro hangar per dedicarci agli idrovolanti!

Gli idrovolanti sono aerei che hanno la straordinaria capacità di decollare dall’acqua e ammarare, permettendo di raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili.

Sono stati progettati all’inizio del XX secolo come risposta alle sfide che gli aerei tradizionali incontravano nell’attraversare l’oceano. Nel 1919 il primo volo transatlantico fu effettuato da un idrovolante, l’NC-4, dall’America all’Europa. Nel corso degli anni successivi, gli idrovolanti sono stati utilizzati per una varietà di scopi, tra cui il trasporto di passeggeri, la ricerca scientifica e la sorveglianza militare.

Ma come funzionano gli idrovolanti?

Gli idrovolanti sono classificati in base al sistema di sostentamento, che può essere ottenuto grazie a galleggianti o scafi centrali, e in base alla loro capacità di operare anche su superfici terrestri.
Gli idrovolanti con galleggianti, anche chiamati scarponi, sono i più comuni e utilizzano una serie di galleggianti posizionati sotto l’aereo per garantire la stabilità durante il decollo e l’ammaraggio.
Al contrario, negli idrovolanti a scafo centrale il galleggiamento è fornito dalla stessa fusoliera, che si comporta come lo scafo di un’imbarcazione, garantendo una maggiore efficienza aerodinamica.

Altre soluzioni costruttive per gli idrovolanti comprendono la configurazione “ad ala scafo”, con cuscino d’aria, con idropattini e la cosiddetta fusoliera avion marin, un compromesso tra un aereo e un idrovolante progettato intorno al 1930 e utilizzato solamente su un prototipo della Piaggio. Nessuna di queste soluzioni ingegneristiche, in effetti, superò mai lo stato di progetto o di prototipo.

Ma non è solo la tecnologia degli idrovolanti a renderli affascinanti: la loro capacità di ammarare e raggiungere luoghi remoti, rende questi aerei unici nel loro genere.

Gli idroscali

Un idroscalo è un aeroporto per idrovolanti, che si trova su uno specchio d’acqua ed è dotato di infrastrutture a riva, come gru e scivoli.
Grazie alla loro capacità di utilizzare superfici virtualmente illimitate per le operazioni di decollo e ammaraggio, gli idrovolanti potevano avere dimensioni e velocità maggiori dei loro “cugini” terrestri. Per questo motivo, specialmente nel periodo tra le due guerre mondiali, gli idroscali rappresentarono un’ottima alternativa per i voli commerciali e postali.

Negli anni ’20 del Novecento, furono largamente utilizzati dalla Regia Aeronautica gli idroscali di Orbetello, Marsala e Cadimare in Italia, e il fenomeno si andava diffondendo in tutta Europa. Il 28 ottobre del 1930 fu ufficialmente inaugurato l’Idroscalo di Milano, rimasto operativo – nella sua funzione originaria – per meno di un decennio.

Con lo sviluppo tecnologico portato dalla Seconda Guerra Mondiale, invece, gli aerei terrestri si presero la rivincita sui loro contemporanei idrovolanti, che divennero antieconomici da gestire per i vettori aerei.

Oggi alcuni idroscali, tra tutti quello di Milano, rimangono monumenti cittadini e luoghi adibiti alla vita all’aperto, al ritrovo estivo e agli sport acquatici. Del resto, il geometra che lo progettò, Gino Utili, era un grande appassionato di canottaggio.

Hai mai visitato l’idroscalo di Milano?
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DISCOVER MONACO DI BAVIERA: STORIA E LEGGENDE

Neues Rathaus
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Se credi alle leggende, non puoi fare a meno di visitare Monaco di Baviera. E se non ci credi… vieni a vedere con i tuoi occhi!



Dietro questo blog ci sono persone che scrivono. Una di queste, su invito della nostra Compagnia, ha visitato Monaco di Baviera per la prima volta qualche anno fa. Quando è tornata dal viaggio, ci ha scritto questo:

Monaco di Baviera sembra un libro di fiabe. C’è il drago, c’è il diavolo, c’è la principessa. Abbiamo molto da raccontare!

Un milione di motivi per visitare Monaco di Baviera

Abbiamo raccontato la nostra “MUC“da tanti punti di vista:

Insomma. Esiste almeno un milione di motivi per visitare Monaco di Baviera. 
E una tra queste è la sua storia, colma di miti e leggende. La conoscete?

Storia e leggende di Monaco di Baviera. Il drago, il diavolo, la principessa.

Situata in Germania Meridionale, Monaco è una città che ha visto sorgere e cadere imperi e regni, che ha ispirato artisti e intellettuali, e che oggi incanta i visitatori con la sua architettura affascinante e la sua cultura vibrante.

La storia di Monaco di Baviera risale a più di 800 anni fa, quando il duca Enrico il Leone fondò la città nel 1158. Da allora, è stata la capitale del regno di Baviera e un importante centro culturale ed economico dell’Europa centrale. Dopo 15 minuti in città, Monaco rimane impressa per l’architettura maestosa e per la sua atmosfera fiabesca, un mix di storia e leggende che attribuiscono fascino alla bellezza del luogo.

  1.  Attenti al drago! Nel cuore di Monaco, a Marienplatz, un’imponente statua di drago – conosciuta come Wurmeck – domina l’angolo della Neues Rathaus, il Municipio Nuovo. La scultura celebra la vittoria degli abitanti di Monaco su un’epidemia di peste che si raccontava fosse stata diffusa da un serpente alato (metafora della fame e della carestia, veri responsabili della pestilenza nel Medioevo). Il nome “Wurmeck” potrebbe invece derivare dalla famiglia Schönecker, che possedeva l’edificio originale e aveva uno stemma con una creatura simile a un serpente chiamata “LINDWURM”.
  2.  L’impronta del diavolo. Frauenkirche. Secondo una leggenda, nel 1468 l’architetto Jorg von Halspach fece un patto con il Diavolo per costruire una maestosa cattedrale: il Diavolo avrebbe fornito il denaro, a condizione che l’edificio celebrasse l’oscurità. Quando l’opera fu completata, von Helpach la mostrò al Diavolo. Sembrava proprio che non ci fossero finestre ed egli fu soddisfatto. Ma quando fece un passo avanti, cambiando prospettiva, vide le finestre comparire tra le colonne e batté il piede infuriato, lasciando un’impronta nera per sempre. L’impronta è ancora lì, “instagrammata” ogni giorno dai turisti. Tuttavia, qualcosa non torna. Perché il diavolo non si è accorto della grande finestra in fondo alla chiesa? E soprattutto… come mai l’impronta è impressa su una piastrella che non corrisponde al pavimento della chiesa? Ma soprattutto: a chi appartiene davvero l’impronta del Diavolo?
  3. La principessa. La Principessa Sissi è una figura leggendaria che ha ispirato libri, film e perfino musical. Nata in Baviera nel 1837, Elisabetta Amalia Eugenia von Wittelsbach era una giovane principessa ribelle e indipendente, che non si adattava ai rigidi protocolli della corte imperiale austriaca. Sissi era una donna dallo spirito libero, appassionata di equitazione, di viaggi e di poesia, interessi che la portarono spesso in conflitto con l’etichetta di corte. La principessa ha lasciato un segno indelebile nella storia di Monaco di Baviera e ancora oggi è possibile ammirare alcuni dei luoghi che ha frequentato durante la sua vita. Uno dei più famosi è il Castello di Possenhofen, sulla riva del lago di Starnberg, a circa 45 minuti dal centro della città.
E poi sì, c’è anche la LEGGENDARIA birra. Prenota 

COME RICONOSCERE I GRADI SULLE UNIFORMI DEI PILOTI

pilota in cabina
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Tra le query di ricerca più utilizzate dagli utenti del nostro blog – subito dopo “livrea turchese” 🙂 – compare la parola “PILOTA”.

Non ci stupisce che una professione così affascinante susciti l’interesse degli utenti, quindi oggi vi spiegheremo come riconoscere i gradi sulle uniformi dei piloti di linea.

Grazie alle interviste con il Comandante Marino Palla, ci siamo addentrati nella cabina di pilotaggio, imparando moltissime cose sulla professione di pilota di aerei di linea.

Cosa ovvia: i piloti non sono semplicemente “piloti”. Hanno gradi, facilmente visibili sulle spalline delle uniformi, che indicano il loro ruolo, la loro funzione e la loro posizione a bordo.

Ma… come riconoscere il grado di un pilota dalla sua uniforme?

Per prima cosa bisogna individuare la posizione dei gradi. Sono ricamati su fondo blu scuro o nero sulle spalline della camicia dell’uniforme e nella parte finale della manica della giacca, poco sopra il polso.

I gradi di un pilota – a differenza di quelli graficamente più complessi di Aeronautica Militare, Marina o Esercito – sono rappresentati da bande dorate (o argentate, in alcuni casi), che a seconda della compagnia aerea possono variare da 1 a 4. Per Air Dolomiti i gradi possono essere di tre tipi; due, tre o quattro bande dorate.
Il numero di bande rappresenta tanto l’anzianità quanto i gli step di carriera di un pilota.

  1. Pilota di 2^ – meno di un anno di servizio – 1 banda
  2. Pilota di 1^ – meno di 5 anni di servizio – 2 bande
  3. Primo ufficiale – più di 5 anni di servizio – 3 bande
  4. Comandante – 4 bande

4*. Comandante – più di 5 anni di servizio – 4 bande e una stella (esistono in Italia, in Spagna e in pochi altri paesi)

Comandante, o Primo Ufficiale: quali sono le differenze in termini operativi?

Come già saprete, in cabina di pilotaggio si trovano due figure: il Comandante e il Copilota.
I loro ruoli su un aereo di linea sono complementari e fondamentali per garantire la sicurezza dei passeggeri e del velivolo durante il volo.
Il pilota comandante è il responsabile dell’aereo e ha l’ultima parola su tutte le decisioni di volo. Il suo lavoro inizia ben prima del decollo, con la pianificazione del volo e l’analisi delle condizioni meteorologiche ed operative.
Il copilota – ha il compito di assistere il comandante e prendere parte attiva alle decisioni di volo, alternandosi con il comandante nella condotta del volo e nel monitoraggio del volo.

I gradi più alti (4 bande o 4 bande e 1 stella) sono riservati ai comandanti. Per ricoprire una figura di tale rilievo, si devono infatti non solo maturare sufficienti anni di servizio, ma anche conseguire il titolo di comandante”, in seguito ad uno specifico percorso di formazione professionale.

E tu… hai mai pensato di diventare un pilota?

Air Dolomiti Spa | Careers 

YOGA E MINDFULNESS IN VOLO

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Che tu sia in partenza per lavoro o per andare in vacanza, hai sicuramente bisogno di scaricare lo stress e ritrovare la calma. Nel primo caso, lo Yoga e gli esercizi di Mindfulness ti saranno d’aiuto per migliorare la chiarezza mentale e la sicurezza personale, nel secondo, per goderti il distacco dalla vita frenetica e dormire meglio mentre sei lontano da casa…

Sapevi che puoi praticare Yoga e Mindfulness anche in volo, a migliaia di metri di altezza?

Ebbene sì. Yoga e Mindfulness possono essere ancora più benefici in volo, quando il tuo corpo e la tua mente sono più sollecitati per via dell’altitudine e dei cambiamenti di pressione.

Come praticare Yoga e Mindfulness in volo?

1. Prendi il controllo della tua respirazione. È questa la vera chiave del rilassamento. In volo, la tua respirazione può essere influenzata dall’alterazione atmosferica e potrai quindi percepire maggiori benefici dalla pratica.
Prova a concentrarti su un pensiero piacevole, visualizzando un’immagine che ti dà serenità. Inizia INspirando profondamente attraverso il naso e poi ESpirando lentamente dalla bocca. Ripeti per 5-10 cicli “IN-ES”, concentrandoti sulla sensazione del tuo respiro che entra ed esce dal tuo corpo. Se sei già un “PRO”, puoi provare una tecnica più complessa, come la respirazione diaframmatica. In questo caso, inspira lentamente attraverso il naso e senti il tuo diaframma espandersi mentre l’aria entra nei polmoni. Espira poi lentamente, ritirando il diaframma verso la colonna vertebrale. Buon relax!

2. Sperimenta le asana dello Yoga in volo. Anche se in aereo hai poco spazio, ci sono alcune posizioni yoga che puoi provare durante il tuo volo. Se desideri avere più spazio per le gambe, ricorda che puoi scegliere il tuo posto a sedere con anticipo, oppure puoi farlo gratuitamente al check-in.

Ecco alcune posizioni che puoi provare:

– Posizione della farfalla: seduto con la schiena dritta, piega le ginocchia e fai toccare le piante dei piedi tra di loro. Apri delicatamente le ginocchia a lato, tenendo le mani sulle gambe. Questa asana aiuta ad aprire i fianchi e a migliorare la circolazione sanguigna.

– Anjali Mudra dietro la schiena: i mudra sono “gesti” delle mani capaci di riequilibrare il corpo e la mente e ottimizzare l’energia. Se non hai problemi alle articolazioni, prova a unire le mani in preghiera dietro la schiena e tenere la postura respirando lentamente fino a rilassare il collo e le spalle.

– Posizione del gatto e della mucca: Seduto al tuo posto, porta le mani sulle ginocchia e fai un respiro profondo. Quando espiri, curva delicatamente la schiena come per creare una “gobba” e abbassa la testa verso il petto, immaginando di spingere il tuo ombelico verso la colonna vertebrale. Quando inspiri, porta la schiena in posizione neutra e solleva delicatamente il mento verso il soffitto. Avvertirai notevoli benefici sulle spalle e a livello cervicale.

3. Mindfulness: sii consapevole del tuo ambiente. Visto che sei in volo, hai la possibilità di ammirare la bellezza del cielo e delle nuvole dal finestrino, invece di creare un’immagine mentale per rilassarti. Inoltre, puoi apprezzare i rumori bianchi (rumore dei motori, fruscio dell’aria) tipici del volo. Spegni smartphone e tablet, concentrati su ciò che ti circonda e goditi il tuo tempo.

4. Usa gli accessori. Sebbene tu non possa usare un tappetino da Yoga in aereo, ci sono alcuni accessori che possono agevolare queste preziose discipline anche in volo. Ad esempio, una maschera per gli occhi e un cuscino per il collo possono aiutarti a rilassarti e a trovare la pace interiore. Così come uno spray per il viso con olio essenziale di lavanda (<100 ml, da trasportare in un sacchetto di plastica, nel bagaglio a mano!).

Insomma, non esiste il luogo giusto ma il momento giusto per praticare Yoga e Mindfulness. E ricorda di prendere sempre del tempo per dedicarti alla tua salute mentale e fisica!

FUORI MONACO DI BAVIERA: IL LAGO DI STARNBERG

Lago di Starnberg
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Se dovessimo ambientare una fiaba in Baviera, sceglieremmo il Lago di Starnberg, senza alcun dubbio.

A 45 minuti di auto (circa 1 ora e 30 in treno o – più comodamente – con la linea urbana S-Bahn) da Monaco di Baviera. Il lago di Starnberg è un luogo che attrae sia i visitatori che i locals.
Questo specchio d’acqua cristallina è diventato nei decenni una meta di villeggiatura esclusiva, scelta da molti personaggi famosi.

Il Lago di Starnberg: meta del jet set

Il Lago di Starnberg ha guadagnato la reputazione di essere una meta esclusiva grazie alla sua storia blasonata e al suo legame con l’aristocrazia.

Luogo riservatissimo e naturalisticamente unico, questo specchio d’acqua di 56 km2, è stato il buen retiro del re Ludwig II di Baviera, della Principessa Sissi e dell’attuale famiglia reale di Monaco di Baviera. Il segno di questi visitatori d’eccezione è evidente nella maestosità delle ville lungo il lago e sull’Isola delle Rose (Roseninsel), sede della dimora di re Ludwig II, nei giardini curatissimi e in quei piccoli moli su cui ci piace immaginare Sissi e Franz di ritorno da una gita in barca.

Oggi il lago è la residenza estiva di personalità e celebrities come il musicista Peter Maffay, l’imprenditore e personaggio televisivo Carsten Maschmeyer, dell’attrice Veronica Ferres e dell’ex calciatore Michael Ballack (che ha giocato col le maglie del Bayern Monaco, poi del Chelsea e infine del Bayer Leverkusen)… ma capita spesso di incontrare attrici e attori di Hollywood in vacanza qui per qualche giorno!

Una meta per tutti

Il Lago di Starnberg non è solo un sontuoso paradiso VIP, ma offre una vasta gamma di servizi turistici per soddisfare ogni esigenza. Le opzioni di alloggio spaziano dalle lussuose residenze in riva al lago ai piccoli hotel immersi nel verde. Molti di questi alloggi hanno splendide viste panoramiche sul lago, per regalare al soggiorno un tocco magico in più.

Vista Lago di Starnberg

Per gli appassionati d’arte, il Buchheim Museum è la meta perfetta per ammirare l’incredibile Collezione di Buchheim, che comprende le opere del movimento artistico ”Die Brücke“, e di alcuni tra gli artisti tedeschi più significativi del ‘900.

Strandbad Bernried

Per chi ama una vita attiva, il lago offre numerose opzioni. Si può navigare in barca a vela per godere appieno dell’atmosfera idilliaca, o scegliere la pesca per rilassarsi presso lo Strandbad Bernried, uno spazio attrezzato per accogliere i visitatori sulle acque cristalline del lago, oppure dedicarsi agli sport acquatici come windsurf o kayak. Infine, i boschi lussureggianti che circondano il lago offrono la possibilità di fare passeggiate e escursioni, immergendosi nella flora e nella fauna locali.

Vivi una vacanza da sogno sul Lago di Starnberg, a 45 minuti da Monaco di Baviera

Parti con noi!

FUORI BOLOGNA: L’ESTATE DI RIMINI E RICCIONE

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Se non vedete l’ora di fare una vacanza all’insegna di musica e divertimento, la Riviera Romagnola è la meta ideale. Distante circa 1 ora e 20 di auto (o 55 minuti di treno) da Bologna, la costa dell’Alto Adriatico offre grandi spiagge attrezzatissime, locali notturni di fama internazionale, bagni termali e attività acquatiche per soddisfare ogni desiderio.

Rimini

Tra le località più famose della Riviera Romagnola c’è Rimini, città natale del regista Federico Fellini, che qui trascorse gli anni più spensierati della sua vita.
Con la sua enorme offerta di hotel e ristoranti, ma anche di centri dedicati alle attività sportive come surf, windsurf e kitesurf, Rimini è la destinazione ideale per chi ha voglia di socialità e sano trambusto.
Il litorale riminese si estende per 15 chilometri, ed è organizzato in oltre 250 stabilimenti balneari attrezzati per ogni esigenza (esistono alcuni tratti di spiaggia libera, se preferite evitare il costo di lettini e ombrelloni).
Per chi ama ballare fino al mattino, Rimini ha molto da offrire. L’Altromondo Studio, il Carnaby Club e il Coconuts sono solo alcuni dei locali più frequentati della zona, ma è nella vicina Riccione che si esibiscono ogni estate i DJ più famosi al mondo.

Riccione

A 10 chilometri di distanza da Rimini si trova Riccione, con la sua spiaggia dorata e lo storico Viale Ceccarini, la passeggiata principale della città, dove si trovano negozi di lusso, boutique alla moda e ristoranti gourmet.
Riccione è soprattutto nota per i locali notturni, come il Peter Pan e il Byblos, che offrono un’atmosfera unica e coinvolgente. In particolare, è il caso di citare il Cocoricò, locale simbolo della musica techno fin dagli anni ‘90. Il club a forma di piramide fa parte dei “Top 100 clubs” secondo DJ Magazine ed è stato definito “la Mecca della musica dance”.
Ma non è solo la vita notturna a fare di questa zona una meta irresistibile per i giovani e per le famiglie: qui potrete praticare sport come il beach volley, il windsurf e il kitesurf, o noleggiare una bicicletta e scoprire i paesaggi della costa.

La Riviera Romagnola non è solo Rimini e Riccione.


Tra le spiagge più belle ci sono Marina di Ravenna, Cattolica e Cesenatico, con le loro acque cristalline e le lunghe distese di sabbia dorata. Qui potrete vivere una vacanza più tranquilla, gustando i piatti della cucina locale e alloggiando in uno degli splendidi hotel affacciati sul mare.

Cosa NON aspettarsi da un weekend in Riviera Romagnola

Mantenere la linea. Impossibile non farsi tentare dalle delizie della cucina romagnola, tra piadine, crescione, formaggi e pasta fresca.
Spiagge incontaminate. Qui il mare è sinonimo di divertimento, attività e servizi al top. Se siete in cerca di un’amaca sospesa tra due palme per finire di leggere I pilastri della Terra di Ken Follet, cambiate destinazione!
Servizi low budget. La Riviera Romagnola è – specialmente in alcuni tratti – una destinazione turistica molto gettonata. Negli anni, i servizi si sono adeguati alla domanda, offrendo ogni tipo di comfort e lusso. Consultate il menu con attenzione, prima di scegliere un ristorante!

Che aspetti? Vola con noi!

A SUD DI BARI: IL SALENTO

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Quando scoprirete il Salento, non lo dimenticherete mai! Per raggiungere questo territorio incantevole, è sufficiente volare a Bari da Monaco di Baviera, oppure a Brindisi, per tutta la stagione estiva fino alla fine di ottobre > PRENOTA SUBITO! e dirigersi – in auto, treno o bus – a Sud verso il tacco dello Stivale.

Il Salento è una terra ricca di storia, cultura, scogli taglienti e spiagge incontaminate, gastronomia eccellente e persone allegre e ospitali.

Salento: Lecce e il Barocco.

La città di Lecce, conosciuta anche come la “Firenze del Sud” per la sua magnifica architettura barocca, è il punto di partenza ideale per esplorare il Salento. La città è famosa per i suoi meravigliosi edifici, come la Basilica di Santa Croce e il Duomo. Una passeggiata tra le strade del centro storico di Lecce è un’esperienza incantevole, tra i colori chiari e scintillanti della pietra leccese, i cortili interni dei palazzi storici e gli antichi laboratori artigianali.

basilica Santa Croce in Salento

Castro Marina, Porto Cesareo, Gallipoli…

Castro Marina è una gemma nascosta del Salento e una delle località balneari più belle della regione. Situata sulla costa adriatica, questa piccola città è famosa per la sua incantevole baia e per il centro storico, che si sviluppa attorno al Castello Aragonese. Da Castro è possibile visitare la Grotta Zinzulusa, con le sue incredibili stalattiti che pendono dal soffitto come stracci appesi.

La costa del Salento è caratterizzata da scogliere e calette isolate, ma ci sono anche spiagge sabbiose, tra le più belle d’Italia. Porto Cesareo, sulla costa ionica della penisola salentina, si trova all’interno di un’area naturale marina protetta e della riserva naturale regionale orientata Palude del Conte e Duna Costiera. Uno spettacolo per gli occhi!

Infine, è d’obbligo visitare Gallipoli. Tra le città più pittoresche e affascinanti del Salento, con strade lastricate e antiche chiese barocche, è la porta d’accesso a incantevoli spiagge. A Baia Verde e Punta della Suina potrete rilassarvi e godervi il meglio dell’estate. La città è anche un luogo perfetto per esplorare la cultura e il folklore locale, specialmente durante la Festa di San Giovanni Battista, che si svolge ogni anno a giugno.

Cose salentine che vi faranno perdere la testa

trullo pugliese e ulivo in salento

Esatto. Il Salento è anche un’esplosione di folklore e musica tradizionale. Le feste patronali e i festival di musica popolare, come la Notte della Taranta, attirano visitatori da tutto il mondo.

Andando a zonzo per il Salento, vi imbatterete nelle pajare, costruzioni simili ai più famosi trulli, ma dall’architettura più spartana. Si tratta di piccole abitazioni a forma di cono con il tetto piatto, costruite in pietra locale senza malta, che hanno una storia antica e un’incredibile resistenza.

Infine, non si può parlare del Salento senza menzionare la sua cucina deliziosa. In questo territorio baciato dal sole, gli ingredienti sono freschi e di alta qualità, come l’olio d’oliva, il pesce fresco, la pasta fatta in casa e i formaggi locali. Tra le specialità più golose del Salento troverete i “rustici”, croccanti fuori e soffici dentro, con un ripieno di mozzarella, pomodoro e prosciutto cotto, e il pasticciotto, un dolcetto a base di pasta frolla ripieno di crema pasticcera.

Vuoi volare con noi? > CLICCA QUI

FUORI FIRENZE: ALLA SCOPERTA DEL CHIANTI

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Se sei in vacanza a Firenze, ma hai già visitato cinque volte gli Uffizi e assaggiato tutte le possibili versioni del lampredotto, è il momento di esplorare i dintorni della città, alla scoperta del Chianti.

La regione del Chianti è un luogo magico e suggestivo, che si può raggiungere in circa 40 minuti di auto – anche taxi e bus – da Firenze.

In questo territorio maestoso, i paesaggi collinari coperti da vigneti si fondono con i borghi medievali e le città d’arte della Toscana. Le strade tortuose che attraversano la campagna del Chianti conducono a luoghi incantevoli, dove il tempo sembra essersi fermato e la natura è ancora incontaminata.

Se questa non fosse una ragione sufficiente per prenotare subito il tuo volo, la regione del Chianti è soprattutto famosa per la produzione del vino Chianti, un tesoro enogastronomico che affonda le radici nel Medioevo.

Il vino Chianti

Il Chianti è un vino rosso tipico della Toscana, prodotto nella regione del Chianti tra le città di Firenze, Siena e Arezzo.

Il suo colore rubino intenso e le note fruttate di ciliegia, prugna e spezie evocano perfettamente l’immagine dei paesaggi collinari baciati dal sole.
Un calice di Chianti è capace di esaltare il gusto della bistecca alla fiorentina, della tipica ribollita (zuppa tradizionale toscana), o del cinghiale in umido.
Il wine tasting presso le cantine presenti sul territorio è un modo di immergersi nella cultura e nelle tradizioni locali, e lasciarsi conquistare dall’atmosfera rustica e accogliente di questa regione.

Il Gallo Nero, simbolo del Chianti, rappresenta la forza e la determinazione dei produttori locali che, grazie alla loro passione e al loro impegno, hanno creato un vino unico e inimitabile.
Ma attenzione. La denominazione di origine Chianti Classico DOCG è riservata ai vini rossi prodotti nella zona più antica del Chianti, a cavallo tra le province di Firenze (30.400 ettari) e Siena (41.400 ettari).

Radda, Castellina e Gaiole, Castelnuovo Berardenga, Barberino Val d’Elsa, Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa, Poggibonsi e Tavarnelle Val di Pesa: ovunque tu decida di alloggiare nel territorio del Chianti, avrai modo di vivere un’esperienza indimenticabile. A soli 40 minuti dall’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze!

5 COSE CHE PUOI FARE NEL CHIANTI SE SEI ASTEMIO
  1. Trekking a cavallo sulle colline e tra i vigneti
  2. La Via Francigena da San Gimignano a Monteriggioni
  3. Un corso di cucina tradizionale (durata 3-4 ore)
  4. La caccia al tartufo con i cani (stagionale)
  5. La Via dei Presepi nel Chianti da San Casciano Val di Pesa a Barberino Tavarnelle (a Natale)
Prenota subito il tuo biglietto per Firenze > https://www.airdolomiti.it/prenotazioni

I FLAP

flap
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Avere a che fare con Voi, amici #AvGeek, non è affatto semplice.

Le vostre domande ci portano ad affrontare temi sempre più specifici e a spiegarvi il funzionamento di qualsiasi parte, anche la più piccola – ma mai insignificante – dei nostri amati aerei.

Oggi tocca ai flap.

I flap, o ipersostentatori, sono le parti mobili poste sulle ali di (quasi) tutti gli aerei.

Come ogni altro “organo” mobile degli aerei, i flap sono comandati dalla cabina di pilotaggio e cambiano angolo di inclinazione a seconda della posizione impostata dal pilota.

In parole semplici, i flap aumentano la superficie delle ali e la curvatura dei profili alari, determinando un importante aumento della portanza, e un discreto incremento della resistenza aerodinamica.

In verità, prima di addentrarci nel funzionamento dei diversi tipi di flap, c’è una distinzione da fare.

——> Sono detti FLAP gli ipersostentatori posti sul bordo d’uscita (posteriore) dell’ala di un aereo, si parla altrimenti di SLAT se sono posti sul bordo di attacco (anteriore). <——

Tipologie di flap

  • Plain Flap – ipersostentatore semplice. È incernierato sul bordo di uscita dell’ala e ruota verso il basso con un’escursione massima di 40°/50° nelle fasi di decollo e atterraggio determinando un notevole aumento della portanza. Dopo il decollo il flap si ritrae, ricreando le condizioni ottimali per il volo “veloce”.
  • Slotted Flap – ipersostentatore a fessura. Apparentemente simile al plain flap, questo flap “a fessura” crea appunto uno spazio tra il suo bordo di attacco e il bordo di uscita dell’ala che determina un flusso d’aria capace di generare un aumento del coefficiente di portanza.
  • Fowler Flap – ipersostentatore a scorrimento. Questo particolare tipo di flap ha un’importante caratteristica che lo rende ottimale in particolari configurazioni di volo. Possiede infatti due libertà di movimento: rotazione e traslazione.

La prossima volta che salirete a bordo di un aereo, poco prima del decollo e dell’atterraggio, fate attenzione al particolare rumore meccanico e aerodinamico di “scorrimento”. Sono i flap, pronti ad agevolare la salita dell’aereo verso le nuvole e la discesa verso l’aeroporto di destinazione.

Se siete veri #AVGeek saprete finalmente riconoscerne il modello.
A presto!

VINCERE LA PAURA DI VOLARE

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“Provo per gli aerei quello che provo per le diete: mi sembrano cose meravigliose, purché ci stiano gli altri.” Jean Kerr (umorista irlandese-statunitense)

Diciamolo: non a tutti piace volare.
C’è chi non vede l’ora di salire a bordo, rilassarsi, chiudere gli occhi e immaginare già la destinazione…
E c’è invece chi da anni non prende un aereo, oppure lo prende a malincuore perché ha una grande, irrazionale paura di volare.

Come fare a vincere la paura di volare?

Informarsi, leggere le statistiche, diventare #AvGeek

Non è un’opinione, non è pubblicità, è un dato: l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro al mondo. Le statistiche parlano chiaro: viaggiare in aereo è circa 12 volte più sicuro che spostarsi in treno e 60 volte più sicuro dell’automobile.

Gli aerei moderni sono dotati di tutti i sistemi di sicurezza necessari, anzi, del doppio di quelli necessari. Secondo il principio della “Ridondanza” infatti, su un aereo sono presenti più mezzi atti a svolgere una determinata funzione, allo scopo di preservare l’integrità del sistema, qualora uno degli strumenti subisse un guasto.

Se avete paura di volare, il nostro primo consiglio è quello di studiare e capire a fondo il funzionamento degli aerei. Leggendo la nostra rubrica #AvGeek vi sarà subito chiaro che anche in condizioni climatiche avverse, con la neve o con scarsa visibilità, quando siete a bordo NON AVETE ALCUN MOTIVO DI PREOCCUPARVI.

Insomma, quello che stiamo cercando di dirvi è che la migliore arma contro la paura irrazionale è… la razionalità.

Respirazione, meditazione, esercizi di rilassamento

Non sottovalutate mai la forza della vostra mente.
Siete già in possesso della soluzione al vostro disagio legato alla paura di volare e, in generale, a ogni forma di paura: la respirazione.

Inspirate, espirate, inspirate, espirate. Ripetete fino a quando lo ritenete necessario.
Provateci anche adesso, mentre state leggendo, oppure stasera, prima di andare a letto.

Dentro l’aria, fuori l’aria.
Distendete una a una tutte le parti del vostro corpo. Iniziate dalle zone periferiche (mani o piedi) concentrandovi di volta in volta sui singoli gruppi di muscoli. Piede sinistro, piede destro, gamba sinistra, gamba destra, mani, braccia, spalle…

Il rilassamento progressivo muscolare, la desensibilizzazione sistematica e il training autogeno sono alcune delle tecniche adottate dalla psicoterapia per gestire lo stress e l’ansia, favorendo l’autocontrollo.

Provare per credere, da soli o, al bisogno, con l’aiuto un esperto.

Se invece ritenete che l’ansia e le paure stiano condizionando la vostra vita o minacciando il vostro benessere psicofisico, rivolgetevi subito a uno specialista.

Battere l’ansia sul tempo

Secondo l’Istituto di Psicopatologia di Roma i disturbi d’ansia (disturbo di panico, disturbo d’ansia generalizzata, ansia sociale) sono le patologie psichiatriche più diffuse al mondo visto che ne soffrono ben 270 milioni di persone”.

Quando effettuate il check-in vi ripetiamo spesso di presentarvi in aeroporto in largo anticipo, 1 o 2 ore a seconda che il vostro volo sia nazionale o internazionale.

Correre all’impazzata per raggiungere il gate con il rischio di perdere l’aereo non è mai il modo giusto per affrontare un viaggio. Se poi siete soggetti ansiosi o se covate un’immotivata paura di volare, allora non è proprio il caso di aggiungere inutile stress alla vostra giornata.

Arrivando in anticipo potrete anche dedicarvi una pausa in aeroporto facendo un piccolo snack o un pranzo veloce (evitando tè e caffè!) prima di salire a bordo. A stomaco pieno si ragiona meglio, non è solo un modo di dire.

Poi, portate con voi un buon libro, oppure optate per un altro passatempo: una rivista di enigmistica o il vostro amato sudoku andranno benissimo, ma evitate i videogiochi e le serie tv con gli zombie…

Siamo preparati anche a questo

Solo chi ci è passato può capire di che cosa si tratti. Gli attacchi di panico sono qualcosa da prendere molto sul serio.

Sappiate che il nostro equipaggio è perfettamente preparato a gestire simili episodi e ad aiutarvi a ritrovare la calma, qualora dovesse accadervi.
A bordo non siete soli.

Se sapete di soffrire di disturbi d’ansia o di attacchi di panico non esitate a informare il nostro equipaggio prima del decollo e sarete assistiti e supportati in ogni modo possibile.

“Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.” Martin Luther King