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VOLARE IN COMPLETO RELAX

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Ogni viaggiatore è differente: alcuni sono elettrizzati all’idea di prendere un aereo, altri sono talmente abituati da non fare quasi più caso alla stanchezza fisiologica che si può accumulare viaggiando, altri ancora vivono con maggior disagio lo stress dello spostamento, del jet-lag e degli orari irregolari con cui talvolta aerei ed aeroporti ci mettono alla prova.
Il primo passo è conoscersi.

Come reagite alla fatica? Riuscite ad addormentarvi facilmente in volo? Avete, una volta arrivati a destinazione, il tempo per riposare? Cercate di non chiedere troppo al vostro organismo e seguite alcune semplici accortezze.

Scegliete il vostro posto con anticipo.

– Corridoio: se siete tra coloro che sentono il bisogno di maggiore libertà di movimento, di alzarsi per sgranchire le gambe quando il segnale di allacciare le cinture è spento, siete senz’altro tipi da corridoio.

– Finestrino: se preferite rilassarvi ammirando lo spettacolo incantevole che si osserva in quota, sedete accanto ad un finestrino.

– Uscite di emergenza: se siete viaggiatori esperti, un po’ più alti della media e anche un po’ atletici, potete, su richiesta e se avete una buona conoscenza della lingua inglese, sedere nella fila dedicata alle uscite di emergenza, che offre maggiore spazio per le gambe.

Provate qualche tecnica di rilassamento. Sarà banale, ma fa bene a tutti. Bevete molta acqua, per mantenere una buona idratazione. Provate anche camomilla, valeriana, melissa e biancospino. Esistono poi efficaci tecniche di respirazione, lo yoga e, perché no, una buona lettura che vi rilassi.

Portatevi il vostro cuscino da viaggio preferito o acquistate un cuscino in aeroporto. Ce ne sono di tutti i tipi: in gommapiuma, memory foam, gonfiabili… Sceglietene uno che vi offra il supporto necessario per non affaticare la cervicale. Mantenere una buona postura durante il volo è la chiave per un viaggio rilassante per il corpo e per la mente.

Ecco tutto. Davvero, è molto semplice. Se non siete viaggiatori esperti leggete questo articolo per trovare altri utili consigli per viaggiare in tranquillità.

COM’È FATTO UN FINESTRINO?

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Abbiamo creato questa rubrica per quelli che amano la tecnologia e sono sempre al passo con i tempi, ma soprattutto per chi si chiede continuamente: “com’è fatto?”.

Sono un punto di vista sulle città illuminate, un momento per sgranare gli occhi di fronte alla bellezza delle montagne, il modo perfetto per ripercorrere un viaggio appena concluso, una foto da mettere su Instagram una volta atterrati: i finestrini degli aerei sono forse la parte più affascinante del volo.

Premessa: quelli degli aerei non sono finestrini qualunque. La cabina è separata dall’esterno da ben tre strati di polimetilmetacrilato, plexiglass per i comuni mortali, materiale leggero ma elastico e resistente ad eventuali impatti con uccelli o grandine, e – ovviamente – alla pressione atmosferica.

Tutti, almeno una volta nella vita ci siamo chiesti a che cosa servisse il piccolo foro che si trova nello strato intermedio dei finestrini, perché tutti gli aerei abbiano finestrini di forma ovale e perché le tendine oscuranti debbano rimanere aperte durante le fasi di decollo e di atterraggio.

Iniziamo dalle cose semplici. Tenere aperte le tendine durante le fasi più delicate del volo permette all’equipaggio di ottenere una maggiore visibilità e di controllare agevolmente le condizioni esterne. Esiste anche una ragione di tipo psicologico che interessa i passeggeri: guardare all’esterno ed avere un contesto di riferimento durante le fasi di maggiore stravolgimento delle leggi di gravità tranquillizza e rassicura… Ed è uno spettacolo da non perdere.

La forma dei finestrini è sempre la stessa. Esiste in meccanica un fenomeno detto ”fatica”, che interessa i materiali che subiscono variazioni (la fusoliera si allarga e si restringe continuamente per via dei cambiamenti di temperatura e pressione) e può provocare nel tempo danneggiamenti e rotture. I finestrini di forma ovale riducono di gran lunga l’incidenza di tale fenomeno rispetto ai primi finestrini quadrati realizzati fino agli anni Cinquanta, che tendevano a provocare crepe nella fusoliera in coincidenza degli spigoli.

Il piccolo foro che crea talvolta quel curioso “effetto neve” nello strato intermedio del vetro del finestrino svolge un ruolo estremamente importante, cioè quello di gestire ed equilibrare la differenza di pressione tra la cabina e l’esterno. Il ghiaccio che si forma intorno al foro è il risultato della condensazione dell’umidità che ghiaccia a causa delle temperature bassissime che si registrano in alta quota.

Un’ultima curiosità: come mai i finestrini sulla fusoliera non sono quasi mai allineati con i sedili? Semplice: la disposizione delle file, o seating plan, viene stabilito/a dalle compagnie aeree solo dopo aver acquistato un aereo.
A presto, curiosi, esperti, geek e appassionati del volo!

TIPS&TRICKS: 4 OCCASIONI DA COGLIERE “AL VOLO”

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Esiste un modo semplice e intelligente per non dover rinunciare mai ai viaggi: avere un occhio di riguardo per il vostro portafogli.
Non parliamo di rinunciare ai comfort, di viaggiare in sedili scomodi e stretti o di trascorrere intere giornate in aeroporto per aspettare coincidenze improbabili.
Per risparmiare basta fare scelte ponderate e cogliere occasioni ed offerte conoscendo tutte le vostre opzioni:

  • MMG: i giorni migliori per viaggiare sono martedì, mercoledì e giovedì: si può risparmiare fino a 100€ a tratta, più un’ulteriore quota se si prenota in anticipo. Eh, già: a volte i vecchi proverbi non valgono: di martedì si parte!
  • EFFETTO SORPRESA: non avete mai pensato di andare a Francoforte “perché ci posso andare sempre/è dietro l’angolo/non c’è niente che mi interessa”? Grave errore: le città che non compaiono nella vostra lista dei desideri sono quelle su cui avete meno aspettative e di conseguenza quelle che riservano maggiori sorprese. Approfittate dell’opportunità di fare scalo su città che non avevate mai considerato e scoprite angoli di mondo che vi cambieranno la vita (ma davvero non siete mai stati a Francoforte? IN-CRE-DI-BI-LE!).
  • SICUREZZA: risparmiare sul viaggio non significa mettere a rischio la sicurezza personale e dei propri dati. Quindi prestate sempre grande attenzione all’attendibilità dei siti web su cui decidete di effettuare l’acquisto del biglietto. Affidarsi al sito della compagnia assicura un’assistenza dedicata e dei vantaggi. Nel nostro caso la possibilità di cambio prenotazione gratuita entro le 24h e la restituzione totale delle tasse in caso di cancellazione volontaria del volo.

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  • BAGAGLIO: ottima scelta il bagaglio a mano se volete (e potete) viaggiare leggeri. Purtroppo non è sempre possibile fare magie e ridurre a 7kg tutto ciò che è necessario ad affrontare una vacanza di diversi giorni, il freddo pungente o le occasioni formali che vi attendono a destinazione, per le quali avrete bisogno di abiti e scarpe da sera. Perciò scegliete con cura la tariffa adatta alle vostre esigenze ed eviterete spiacevoli contrattempi in aeroporto.

HOLLYWOOD INSEGNA: ‘THE TERMINAL’

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Biglietti alla mano, ma niente passaporto. Questo è lo spazio dedicato al cinema.

In programma oggi sui nostri schermi ‘The Terminal’.

La storia – per chi avesse perso il film di Steven Spielberg – è presto detta: partito dal piccolo stato ex sovietico della Krakozhia, Viktor atterra all’aeroporto J.F. Kennedy di New York, pronto ad entrare negli Stati Uniti. Mentre è in volo nel suo paese avviene un colpo di stato: in poche parole Viktor è ora un apolide e non può muoversi dal terminal dell’aeroporto.

L’aeroporto diventa letteralmente la sua casa.

No, non una casa comoda e accogliente, ma una gabbia in cui rimane intrappolato. E non si tratta di una storiella, la storia di Viktor è accaduta realmente ad un rifugiato iraniano, Mehran Karimi Nasseri, che ha vissuto 18 anni all’aeroporto Charles De Gaulle per un problema con i suoi documenti.
La morale di questa storia?

#Attesa

Eh sì. Negli aeroporti si aspetta, facciamocene una ragione, quindi tanto vale occupare in maniera produttiva il tempo: se siete di ritorno potete assaggiare per l’ultima volta alcuni cibi locali; se invece partite, preparatevi al meglio grazie alla guida (o ai consigli di altri viaggiatori che, come voi, aspettano in aeroporto!).

#ParoleParoleParole

Nel film Viktor salva letteralmente la vita a una persona solo grazie alla sua conoscenza del russo: non vi stiamo dicendo che il russo sia il passepartout definitivo, ma di sicuro ogni nuova parola imparata in qualunque lingua è un piccolo tassello che vi può garantire nuove libertà e nuove opportunità.

#Jazz

In ‘The Terminal’ Viktor non si separa mai da un barattolo che contiene ciò che per lui conta di più al mondo (e no, non vi diciamo cos’è): viaggiare significa sì scoprire cose nuove, ma senza dimenticare chi siamo. Portiamo sempre con noi la nostra parte più autentica o ciò che consideriamo più importante: in questo modo potremmo anche cambiare la vita delle persone che incrociano il nostro cammino.

#Romanticismo

Presi come siamo da bagagli, controlli, biglietti e orari, a volte ci dimentichiamo che l’aeroporto può anche essere un luogo estremamente romantico: prendiamoci il tempo che ci serve per sbrigare tutte le formalità richieste dalla compagnia aerea e poi guardiamo con occhi diversi le piccole scene d’amore che ci circondano.

VOLARE PER LAVORO

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Se viaggiate spesso per lavoro, probabilmente non abbiamo nulla da insegnarvi.

Se invece siete appena entrati nella squadra #BusinessTraveller, abbiamo alcune dritte per voi e per i vostri colleghi.

Partiamo subito:

  • COMODITÀ: formali, eleganti e in linea con il dress code che più si addice al vostro impegno di lavoro, è chiaro… Ma attenzione alle scarpe! Portatevene sempre via due paia, di cui almeno uno comodo e pratico per le lunghe camminate in fiera, per la visita guidata che i clienti stranieri hanno organizzato per voi o per concedervi qualche meritata ora di svago dopo il lavoro.
  • CHECKLIST: è vero, ormai tutto ciò che manca si può comprare, ma se dimenticate qualcosa ad ogni volo la situazione può diventare parecchio dispendiosa. Organizzatevi con una check list che sarà la base fissa del vostro bagaglio e le cose diventeranno istantaneamente più semplici.
  • HOTEL: ci sono due tipologie di viaggiatori business: quelli che prenotano l’hotel vicino alla fiera o alla sede di lavoro e quelli che prenotano in centro. Se non vedete la differenza, fate parte della prima tipologia. Ok lavorare, ma davvero non volete visitare nulla?

  • LA LINGUA: dato per scontato l’inglese, imparare alcune parole nella lingua locale è sempre buona norma. Bastano un ‘buongiorno’ o un ‘grazie’ per farsi apprezzare dagli assistenti di volo, dal tassista o dal signore che vi cederà la sua copia del quotidiano al bar.
  • MEZZI PUBBLICI: la comodità del taxi è innegabile, ma se viaggiate per lavoro probabilmente avrete necessità anche di capire a fondo il luogo in cui vi trovate. Quindi abbandonate il taxi e lanciatevi nei mezzi pubblici, quando possibile: vivete come un local, vi sentirete subito al posto giusto!
  • ROAMING E DINTORNI: oggi, senza mappe, dati, messaggistica istantanea e mail siamo tagliati fuori dal mondo, specialmente durante un viaggio di lavoro. Ultimamente le compagnie telefoniche hanno abolito gli ingenti costi legati al roaming internazionale nei paesi europei. Evitate spiacevoli sorprese e contattate la vostra compagnia telefonica prima di partire per conoscere le condizioni previste dal vostro gestore nel paese in cui vi troverete.

TIPS&TRICKS: VIAGGIARE COMODI

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Guardatevi attorno la prossima volta che sarete in aeroporto e diteci se non c’è un disperato bisogno di questo post.

E non parliamo solo di estranei: a tutti è capitato di viaggiare con quell’amico che proprio ignora le più basilari regole di sopravvivenza aerea (dai, vi sono venuti in mente ALMENO due nomi, non mentite).

Quindi facciamo un patto: noi saremo brevi e voi manderete questo blogpost ai vostri amici più incapaci, ok?

Via!

– LOCATION LOCATION LOCATION: l’acquisto del volo equivale a iniziare il viaggio, ammettiamolo. Quindi perché non partite col piede giusto? Anzi, col posto giusto. Ognuno ha la propria preferenza tra finestrino e corridoio, ma lo spazio per le gambe è una delle cose che distingue un buon volo da un’esperienza infernale.

– VESTITEVI COMODI: se la vacanza inizia quando fate la prima prenotazione, il volo inizia quando scegliete come vestirvi per andare in aeroporto. Tatuatevelo sul dorso della mano che usate per aprire i cassetti e l’armadio: non siamo ad una sfilata.

Menzione speciale per le scarpe: niente tacco 12, niente scarpe con allacciature stravaganti, niente cinghiette, cinturini, nodi scorsoi. Mettetele in valigia, piuttosto.

– PAROLA D’ORDINE LEGGEREZZA: perché la leggerezza, si sà, va di pari passo con la  velocità, che non guasta mai soprattutto in aeroporto. Tuttavia, se vi rendete conto di non riuscire a far stare tutto nel bagaglio a mano, potete tranquillamente prenotare un bagaglio da stiva. Morale della favola, fate le valigie almeno un giorno prima di partire, per non dover pagare di più quando potreste pagare di meno!

– SUL PEZZO: l’ansia sui gate, i ritardi, i cambiamenti e le comunicazioni non passa nemmeno al millesimo volo, ma la tecnologia ci viene in aiuto: basta qualche app (es: FlightTrack) per potersi sedere tranquillamente e avete tutti gli aggiornamenti sotto mano in tempo reale. Ma tutto parte da una parola magica: check-in online.

– ACQUA: il mal di testa, la nausea e il malessere da transfer è evitabile (o quanto meno attenuabile) limitando caffè e alcolici in volo e bevendo spesso acqua. Se pensate sia un consiglio banale, la prossima volta fate caso a cosa beve chi si lamenta in volo.

– NO, NON HO DETTO GIOIA: la noia del volo, specie se lungo, è una cosa evitabile a costo zero. Mettete tutti i vostri dispositivi in modalità aereo (il nome non è un caso…) e godetevi il nostro nuovo sistema di intrattenimento a bordo  con giochi, video, e guide che di solito non avete il tempo di gustarvi. Se siete dei tipi analogici, portatevi un buon libro o la vostra rivista preferita.

 

HOLLYWOOD INSEGNA: “TRA LE NUVOLE”

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Il cinema non è molto generoso con i viaggi aerei, ammettiamolo: disastri, incidenti, atterraggi di fortuna… ma ci sono delle eccezioni.

Se siete genitori, avete pensato a “Planes” (beccati!), lo sappiamo, ma volendo rimanere nell’ambito dei film realistici partiamo con “Tra le Nuvole”, il film di Jason Raitman con George Clooney.

La pellicola ruota attorno alla vita di quello che è ben più di un frequent-flyer: Ryan Bingham ha costruito la propria vita in modo da poter passare in volo più tempo possibile. E ha un obiettivo ben chiaro: accumulare 10 milioni di miglia per poter volare in cabina col pilota.

Non vi spoileriamo il film, ma al di là della morale Ryan snocciola perle di saggezza che possono salvare anche il più occasionale dei viaggiatori.

#Bagaglio

Ryan osserva Natalie arrivare in aeroporto con una valigia da imbarcare. Un attimo dopo la trascina a comprarsi un trolley:

– Sai quanto tempo si perde al check-in con una valigia? 35 minuti ogni volo. Io viaggio 270 giorni l’anno, fanno 157 ore, che fanno 7 giorni. Vuoi sprecare un’intera settimana?’

Quindi primo appunto: viaggiare il più ‘light’ possibile. Davvero vi serve il quinto paio di scarpe?

#Controlli

Viaggiare apre la mente, ma conferma anche alcuni cliché…

Per Ryan è semplice scegliere la fila più veloce ai controlli:

“Mai accodarsi a persone che viaggiano con bambini: non ho mai visto un passeggino chiudersi in meno di 20 minuti. Gli anziani sono i peggiori: hanno le ossa piene di metallo e sembrano non apprezzare quanto poco tempo gli sia rimasto. E loro? Selezionati casualmente per ulteriori controlli… Eccoli, gli asiatici, sono essenziali, bagaglio leggero e hanno la fissa per i mocassini, Dio li abbia in gloria!”.

Razzismo? Cinismo? Beh, sì e no, ma salviamo il buono di questo consiglio: fare la coda sempre dietro a chi ha scarpe che si indossano velocemente e non si allacciano.

#Sopravvivenza

Ryan ad un tratto confessa: “Le cose che tutti odiano del viaggiare: l’aria riciclata, la luce artificiale, i distributori automatici di succhi di frutta, il sushi scadente sono calde reminiscenze che io sono a casa”.

Un po’ estremo come punto di vista, ma anche la vita in aeroporto può riservare degli aspetti piacevoli: in fondo, stiamo per partire e non c’è nulla di meglio che viaggiare. No?

VOLARE CON I BAMBINI

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Se temete di ricominciare a viaggiare per piacere solo quando i vostri i figli saranno maggiorenni, vi rassicuriamo: volare con bambini (anche infanti) si può ed è più facile di quello che sembra.

(ATTENZIONE: non facile, ma ‘più facile’! Poi non dite che non ve l’avevamo detto).

– TEMPO: dimenticatevi di poter prendere un aereo al volo o di scapicollarvi giù dalla scaletta per salire sul primo taxi alla velocità della luce. Ora tutto va fatto con calma e con il giusto anticipo. Potreste perfino scoprire che viaggiare così è mooooolto più piacevole.

– PASSAPORTO: i minori non possono più essere iscritti nel passaporto dei genitori e quello per gli under 18 dura da 3 a 5 anni, scadendo solitamente quando meno ce lo aspettiamo. La buona notizia è che la tassa per il rinnovo è più economica rispetto a quella prevista per gli adulti e che ci vogliono 3 settimane per il rilascio. Quindi tutto quel che bisogna fare è ricordarsi di rinnovarlo per tempo!

– BOARDING PASS: stampate le carte d’imbarco a casa o fate il check-in online. Davvero, fatelo. Le file sono noiose e stressanti per gli adulti, figuriamoci per i bambini.

– GIOCHI: qui dipende dall’età dei più piccoli, ma alcune regole valgono per tutti: lasciate i giochi rumorosi a casa (così non verrete malmenati dai vicini di posto) e riscoprite i giochi analogici (santi libri da colorare!) e le app utilizzabili anche senza volume. Se non parliamo di neonati, vi suggeriamo di provare a dar loro una macchina fotografica (robusta, mi raccomando!) non solo vostro figlio sarà incredibilmente tranquillo e curioso, ma voi scoprirete cose e punti di vista che solo chi è alto attorno al metro può vedere. Inoltre questo è il momento perfetto per rispolverare le attività da fare in famiglia: se tutti sono coinvolti, la situazione passa dal problematico al divertente!

Volare con i bambini

 

– LINEE GUIDA: le guideline sono spesso fluide e cambiano rapidamente, quindi controllatele e cogliete l’occasione per spiegarle ai vostri figli: in questo modo saranno preparati nel caso dovessero momentaneamente separarsi dal loro gioco preferito per passare al metal detector.

– BAGAGLI: sì, la borsa dei pannolini è considerata un bagaglio a mano, quindi ponderate attentamente quello che mettete all’interno. Inoltre le regole si applicano a tutti: non lasciate che i più piccoli preparino il loro zainetto in totale autonomia, ma seguiteli con l’aiuto delle linee guida della compagnia aerea.

– CIBO: in caso di allattamento le cose si complicano, ma non diventano impossibili. Il latte (liquido e in polvere) vanno passati ai controlli, quindi devono rispettare volumi e pesi indicati. Portatevi a bordo lo stretto indispensabile per il volo, ma ricordatevi che dopo i controlli potete preparare il latte artificiale semplicemente acquistando l’acqua che vi serve. Per i più grandi, invece, uno snack può fare magie, anche in caso di voli relativamente brevi.

volare in aereo con i figli

– FATELO!: non fatevi spaventare. Buttatevi e scoprirete che viaggiare con i più piccoli è un’avventura da ripetere ogni volta che potete!

RAYMONDE DE LAROCHE, IL NOSTRO 8 MARZO

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L’8 marzo è l’occasione per fare quello che andrebbe fatto ogni giorno: ricordare le conquiste sociali, le lotte politiche ed economiche, i diritti di cui il genere femminile è stato ed è ancora oggi protagonista.

Per rispondere ad una di quelle insidiose domande da quiz televisivo, è esattamente dall’8 marzo 1910 che si celebra la giornata internazionale della donna.

Questa è la storia.

Sono anni caldi: le prime Olimpiadi dell’era moderna, la Belle Époque, la Prima Guerra Mondiale… Per le donne si stava aprendo un varco per conquistarsi un posto nella storia, nello sport e nella vita.

Raymonde de Laroche non era la prima donna a volare su un aeroplano (Mademoiselle Van Pottelsberghe nel 1908 si era alzata in volo come passeggero), né la prima a pilotare (era stata l’artista e aviatrice Therese Peltrier, sempre nel 1908), ma fu lei a volere un riconoscimento, l’ufficialità, il puntino sulla “i” della sua impresa.

RAYMONDE DE LAROCHE (wikicommons)
RAYMONDE DE LAROCHE (wikicommons)

Ed è così che l’8 marzo 1910 Raymonde de Laroche entra nella storia: sarà lei a diventare la prima donna a ottenere il brevetto di pilota, il 36esimo rilasciato dalla Federazione Aeronautica Internazionale (FAI).

Dopo mesi in cui Raymonde sedeva nell’unico posto disponibile dell’unico aeroplano monoposto con il suo istruttore Charles Voisin che la guidava impartendole i comandi da terra, finalmente iniziava la storia delle donne nell’aeronautica.

Durante la Prima Guerra Mondiale il volo ai piloti di sesso femminile era vietato (supponendo fosse per loro troppo pericoloso…?), ma questo non fermò de Laroche che servì la Francia come autista per l’esercito, in una staffetta continua tra il fronte e le retrovie, incurante del fuoco nemico.

Nel 1919, a guerra finita, le fu permesso di ritornare nei cieli, questa volta a bordo di aerei molto più avanzati rispetto a quelli del periodo prebellico.

I suoi record non erano finiti: a bordo di un piccolo biplano Caudron G.3 iniziò rapidamente a specializzarsi nei voli d’alta quota e il 17 giugno batté il record femminile di altitudine raggiungendo i 3.900 metri. Questo primo record durò poco, migliorato a stretto giro dall’aviatrice statunitense Ruth Law, che toccò i 4.270 metri.

Ruth Law (wikicommons)
Ruth Law (wikicommons)

Ma Raymonde non si dette per vinta: riconquistò il primato alzandosi a 4.800 metri di quota, stabilendo anche il record per il volo femminile più lungo, con ben 323 km di distanza.

Nulla può fermare una donna quando si pone un obiettivo.

Buon 8 marzo a tutte le sognatrici, soprattutto a quelle che tra le nuvole non hanno solo la testa, ma anche i piedi.

L’AEREO IPERSONICO POTREBBE DIVENTARE REALTÀ

The concept of a futuristic hypersonic passenger aircraft flying in the stratosphere. Space tourism. 3D rendering. Elements of this image furnished by NASA.; Shutterstock ID 403487053
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Il calore ha sempre rappresentato la principale barriera per lo sviluppo di velivoli ipersonici. Il viaggio a velocità di Mach 5 genera temperature ultra elevate, ben oltre i 3000° C e fino ad ora i materiali che hanno sperimentano quel tipo di calore si sono letteralmente disintegrati. Ma tutto questo sta per cambiare. Un team di ricercatori dell’Università di Manchester e il Royce Institute, in collaborazione con la Central South University of China ha sviluppato un nuovo rivestimento in ceramica che potrebbe essere la base per i sogni di volo supersonico. La ricerca è stata pubblicata su Nature Communications.

I materiali ceramici ultra refrattari (UHTC) utilizzati attualmente dalla NASA per proteggere velivoli militari e spaziali hanno ancora diversi limiti. Le alte temperature dovute alla compressione e all’attrito dell’aria sul velivolo causano due fenomeni in grado di degradarne irrimediabilmente le componenti: l’ablazione e l’ossidazione. Il nuovo rivestimento, un carburo – in particolare un mix di carbonio con titanio, boro e zircone – promette di essere 12 volte più resistente all’ablazione dei materiali di rivestimento attuali.

La notizia è stata seguita immediatamente dalle dichiarazioni della Lockheed Martin (azienda leader nei settori nei settori dell’ingegneria aerospaziale e della difesa) e della DARPA (l’agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare) di voler aumentare lo sviluppo dei propri veicoli ipersonici. E se per ora nei loro piani non sono previsti viaggi dedicati ai passeggeri, anche i voli commerciali ipersonici saranno presi seriamente in considerazione.

Dennis Muilenburg, CEO di Boeing, ha affermato che tra meno di 10 anni questi aerei potrebbero essere impiegati anche per il trasporto passeggeri. Significherebbe ridurre i tempi di viaggio del 700%; le 15 ore di volo da Shanghai a New York scenderebbero a 2.

“Credo che nel prossimo decennio, massimo due, diventeranno realtà”, ha dichiarato Muilenburg. Non sarà tuttavia una realtà alla portata della maggior parte delle persone: questi velivoli super veloci saranno disponibili solo per chi sarà disposto a pagare un prezzo proporzionale alla loro velocità.

3D Rendering of a futuristic airplane flying above clouds, for science fiction or military aircraft backgrounds. All elements of this image owned by 3000ad.;

Anche Boom, un’azienda tecnologica del Colorado, sta sviluppando un jet per il trasporto passeggeri. Pare che cinque compagnie aeree abbiano ordinato a Boom il loro velocissimo jet commerciale, subito dopo l’Air-show di Parigi. Blake Scholl, CEO e fondatore di Boom, ha dichiarato: “Le compagnie aeree non vedono l’ora di poter offrire qualcosa di nuovo e diverso ai loro passeggeri. Siamo felicissimi che le principali compagnie aeree del mondo condividano la nostra visione per un futuro in cui il viaggio supersonico sarà ancora più veloce ma anche più accessibile”.

Fonti: The University of Manchester, Nature, Engadget, Popular Mechanics, Aerospace