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CHI SONO I PLANE SPOTTER?

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Avete presente il birdwatching?

È un’attività, tra il passatempo e lo studio, che consiste nell’osservare gli uccelli nel loro ambiente naturale.
Leva gli uccelli, metti gli aerei e ottieni il plane spotting. 🙂

I plane spotter sono, infatti, appassionati di aerei – e spesso di fotografia – che si appostano in punti di osservazione strategici nei pressi degli aeroporti per “collezionare” con gli occhi il maggiore numero di aerei possibile.

In poche parole, un plane spotter è un collezionista di avvistamenti di voli di linea.

Come ogni attività per veri appassionati, il plane spotting ha le proprie regole (alcuni aeroporti nel mondo mettono a disposizione aree sicure dedicate agli osservatori) e le proprie “scuole di pensiero”.

Il tail numbers collecting consiste nell’avvistare il maggiore numero possibile di tail numbers, cioè i codici di registrazione univoci degli aeromobili, simili alle targhe delle auto. Una volta avvistati, i plane spotter inseriscono i codici alfanumerici in un database, collezionandoli e custodendoli come fossero monete o francobolli. E, proprio come avviene nella numismatica e nella filatelia, più un tail number è difficile da avvistare, più ha valore.

Si parla invece di aircraft photography se l’avvistamento è documentato da uno scatto. Non uno scatto qualunque, ma un’inquadratura mozzafiato dell’aereo che atterra o decolla, magari con uno straordinario tramonto a far da sfondo…

N.B. Esistono, purtroppo, anche modi illegali di fare plane spotting, ma non intendiamo raccontarli qui per non contribuire alla diffusione di pratiche altamente rischiose per le persone e per il traffico aeroportuale.

LA CODA DEGLI AEREI

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È l’ultima, ma non la meno importante: la coda, conosciuta anche come impennaggio, è una parte fondamentale degli aerei. La struttura della coda si articola su un piano orizzontale e uno verticale, il cui rapporto cambia a seconda della configurazione dell’aereo: esistono, per esempio, code cosiddette a T, a V e code di tipo classico, che sono le più diffuse.

Per semplicità, in questo articolo vedremo nel dettaglio la struttura e il funzionamento di una coda di tipo classico, cioè quella, ad esempio, dei nostri Embraer.

La “classica” coda degli aerei

Le code degli aerei sono composte da due sezioni: una verticale ed una orizzontale.

La sezione verticale della coda si compone di due parti: deriva e timone. Simile alla pinna dorsale di un grande pesce, la deriva garantisce la stabilità direzionale, mentre il timone viene governato dai piloti per controllare l’imbardata, ossia il moto di rotazione dell’aereo attorno al suo asse verticale.

Anche la sezione orizzontale della coda è composta da due parti, una fissa detta stabilizzatore e l’altra mobile, detta equilibratore. A differenza di quella delle ali, quella del piano orizzontale è una superficie deportante. Essa è coinvolta con la generazione della forza necessaria a far sollevare l’aereo da terra, creando una forza verso il basso; quest’ultima equilibra la portanza delle ali verso l’alto e il peso dell’aereo rivolto verso il basso, dato che i diversi punti di applicazione di peso e portanza farebbero ruotare l’aereo con il muso verso il basso (se avete bisogno di un ripasso sul concetto di Portanza, questo articolo fa al caso vostro!).

Gli stabilizzatori sono le “ali in miniatura” (ci vogliano perdonare per il paragone improprio gli AvGeek più ortodossi) poste alla fine della fusoliera, che funzionano da base per gli equilibratori, la parte dell’impennaggio che svolge forse il ruolo più importante.

Sono infatti gli equilibratori, con la loro oscillazione, a controllare il beccheggio, cioè la rotazione dell’aereo sul piano orizzontale. È proprio per questo sono forse più noti come “timoni di profondità”.

Per riassumere quanto detto, basta dare un’occhiata alla coda di un aereo della nostra flotta: la nuova livrea permette di distinguere a colpo d’occhio il piano verticale turchese da quello orizzontale, di un bianco scintillante!

Ad Astra!

PODCAST DA ASCOLTARE IN AEREO

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Come trascorrere il tempo durante un volo in aereo?
Leggendo un libro, una rivista, oppure sonnecchiando, se siete tra quelli che riescono a dormire a comando. Ma questo, forse, lo sapevate già.

Oggi vogliamo invece consigliarvi alcuni ottimi podcast da ascoltare, magari riposando gli occhi da laptop e tablet, in quei minuti che vi separano dalla vostra destinazione.

Come sapete, il nostro blog è tradotto in tre lingue (italiano, tedesco, inglese – per cambiare lingua basta cliccare sulla voce in alto a destra del menu) e abbiamo quindi deciso di proporvi contenuti diversificati, ma tutti super interessanti. Provare per credere.

Morgana (lingua italiana). Chi sono le Morgane? Quelle donne che, come cita il trailer, sono “fuori dagli schemi, controcorrente, strane, pericolose, esagerate, str****, a modo loro tutte diverse e difficili da collocare”. Da Cher a Shirley Temple, passando per le sorelle Brontë e Santa Caterina da Siena, una serie di racconti biografici avvincenti a cura di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri.

Stuff you should know (lingua inglese). Una serie divertente e leggera, creata da Josh Clark e Chuck Bryant, che sfata molti miti e racconta le più disparate curiosità. Perché la Venere di Milo non ha le braccia? Come hanno fatto i fratelli Wright a far volare il primo aereo della storia senza essere professionisti?

Hotel Matze (lingua tedesca). Matze Hielscher, co-fondatore della rivista digitale Mit Vergnügen, incontra artisti, imprenditori e personaggi uniti dal comune denominatore dell’innovazione. Una serie che racconta in toni informali e spigliati le buone idee e i modi per farle diventare business.

TED Talks Daily (lingua inglese, multilingue). Ispirazione allo stato puro. Ogni giorno della settimana una nuova tematica di attualità, politica, costume, società, tecnologia, scienze, innovazione, viaggi, cucina, sport… Non basterebbe un intero articolo per elencare tutti i campi del sapere contemporaneo che popolano le conferenze più famose del web.

MARGOT DUHALDE SOTOMAYOR

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Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.” Rita Levi-Montalcini

Le donne aviatrici del passato sono ormai un tema ricorrente della nostra rubrica #Straordinaria. Perché le loro conquiste sono state doppiamente faticose. Le donne, per molti secoli, hanno dovuto rompere le barriere del pregiudizio di genere dimostrando che le proprie capacità fossero all’altezza di quelle degli uomini.

Il sogno della cilena Margot Duhalde Sotomayor di imparare a volare iniziò a realizzarsi presso l’Air Club del Cile a Santiago a soli 16 anni, nel 1936.
Pochi anni dopo, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la giovane pilota decise di arruolarsi come volontaria con un gruppo franco-cileno e partì alla volta della Francia per unirsi alle Forces Aériennes Françaises Libres (Forze Aeree della Francia Libera, note come FAFL).

Il suo viaggio fu però interrotto da un arresto a Liverpool, dovuto forse a uno scambio di identità, per sospetta attività di spionaggio.
Una volta rilasciata, provata dai giorni trascorsi ingiustamente in carcere a Londra, Margot ebbe un’altra spiacevole sorpresa: le FAFL non accettavano donne pilota, ma solo volontarie addette alle faccende domestiche, cuoche e infermiere.

Margot sapeva pilotare un aereo, aveva talento e non intendeva sprecarlo per svolgere attività diverse. Senza perdersi d’animo e senza conoscere una sola parola in inglese, la Duhalde fece domanda alla Royal Air Force, l’aeronautica militare del Regno Unito, come ausiliario per il trasporto aereo e fu accettata.

Nel corso dei successivi quattro anni, l’instancabile Duhalde spostò oltre 900 aerei di 70 modelli diversi, decollando dalle basi inglesi e atterrando nelle zone di combattimento in Francia, Belgio e nei Paesi Bassi.

Tornata in Cile nel 1947, trascorse nella sua amata Santiago il resto della propria vita. Lavorò come pilota civile, divenne istruttrice e controllore di volo fino all’età di 81 anni.

Margot Duhalde fu la prima donna pilota e controllore di volo del Cile e una grande attivista per i diritti delle donne.

La sua nomina a Cavaliere della Legione d’Onore per il contributo alla Francia e l’ottenimento del grado onorario di Colonnello dall’Aviazione Cilena sono medaglie di cui devono essere orgogliose tutte le donne pilota del mondo.

IL FLIGHT DIRECTOR

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Avevamo già affrontato il tema del pilota automatico in un altro articolo, oppure, più in generale, della strumentazione di bordo, ma oggi ci addentriamo in un argomento molto tecnico per veri maniaci della cabina di pilotaggio.

Del resto, la rubrica #AvGeek del nostro blog è quella che appassiona maggiormente gli utenti ed è nostro compito soddisfare curiosità sempre più specifiche…

Per comprendere il flight director (direttore di volo) è necessario ricordare la funzione di uno strumento fondamentale: l’orizzonte artificiale. Si tratta di uno strumento giroscopico che fornisce ai piloti informazioni sull’assetto dell’aereo, ovvero la sua posizione rispetto alla linea dell’orizzonte e rispetto ai tre assi longitudinale, trasversale e verticale. L’orizzonte artificiale è l’unione di due strumenti: l’indicatore di assetto e l’indicatore dell’angolo di virata.

Il flight director è una modalità di visualizzazione, una orizzontale ed una verticale, che si sovrappone all’immagine dell’indicatore di assetto con lo scopo di indicare al pilota in quale direzione e con quale ampiezza muovere i comandi per eseguire le manovre.
Come sul pavimento dell’Ikea :), le frecce del flight director indicano la giusta “traiettoria” da seguire. O meglio, proprio come in un videogame, il pilota manovra l’aereo in modo da far combaciare sul display le due linee, una orizzontale e l’altra verticale. Il loro incrocio è una sorta di mirino a cui il pilota deve sempre puntare per “guidare” l’aereo nelle traiettorie desiderate.

Ogni compagnia aerea implementa impianti di flight director progettati ad hoc per i propri aerei.
In ogni caso, i piloti hanno la possibilità di scegliere se lasciare che l’autopilota soddisfi le “richieste” del flight director, oppure se seguirlo, pilotando l’aereo manualmente.

In altre parole, il flight director indica al pilota le stesse azioni che eseguirebbe il pilota automatico se fosse attivo.

Tutto chiaro?
“Five by five” è la risposta che darebbe un pilota!

5 APP PER CHI VIAGGIA

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Chi è nato prima degli anni ’80 ricorda (non senza un pizzico di nostalgia) viaggi ben diversi da quelli di oggi. Nella valigia dovevano trovare spazio cartine stradali, guide turistiche piene di segnalibri e sottolineature, foglietti con i numeri di alberghi e ristoranti consigliati dagli amici, un po’ di valuta locale per il taxi, un appunto con qualche parola passe-partout nella lingua del posto…

Oggi tutto questo è in uno smartphone.
Ma, esattamente come una valigia, uno “smartphone da viaggio” ha bisogno di una certa preparazione.

Quindi, dopo esservi assicurati di avere spazio disponibile in memoria o su cloud per le foto di viaggio, una scansione dei più importanti documenti personali (patente, passaporto, carta di identità…), è il momento di installare e creare i vostri account sulle fondamentali.

5 app per chi viaggia

  • App per i pagamenti. Nella remota possibilità di smarrire il portafoglio, ecco la prima mossa salva-viaggi. Scegliete tra le opzioni Apple Pay, Satispay, PayPal, Google Pay, Samsung Pay e Bancomat Pay, a seconda del vostro sistema operativo, della marca del vostro dispositivo, della compatibilità con il vostro conto corrente o del circuito della vostra carta di credito. Potrete facilmente effettuare pagamenti grazie alla tecnologia contactless in moltissimi esercizi commerciali, ristoranti, taxi e, in alcune città, anche l’ingresso nella metropolitana (saltando così inutili file).
  • Car sharing, taxi & Co. I trasporti sono una parte importantissima del vostro viaggio. Per spostarvi dal punto A al punto B avete moltissime opzioni, a seconda della vostra destinazione. Se avete bisogno di un’auto (da guidare autonomamente o con autista) potete utilizzare le più famose Share Now, Enjoy, Free Now, Uber, WeShare. Se invece preferite muovervi in modo più “leggero”, potete usufruire di un servizio locale di sharing di biciclette o monopattini elettrici.
  • Lufthansa App. Dimenticate le prenotazioni telefoniche, la fila al check-in, le carte d’imbarco che rimangono per anni nelle tasche. Oggi con l’App Lufthansa, disponibile su iOS, Android e Huawei, i passeggeri Air Dolomiti possono viaggiare con la massima semplicità gestendo i propri voli e il programma Miles&More tramite smartphone, tablet o Apple Watch. Per tutti coloro che utilizzano da iOS 12 in poi è possibile usare l’App Lufthansa con l’assistente vocale Siri, che vi ricorda perfino quando è il momento di andare in aeroporto.
  • Splitwise. Viaggiate in due? Troverete utilissima questa cassa comune virtuale e potrete finalmente dimenticarvi le noiose “rese dei conti” tra compagni di viaggio. Ciascuno può, infatti, inserire giorno dopo giorno le spese comuni sostenute e ottenere un bilancio preciso dei crediti/debiti maturati nei confronti dell’altro viaggiatore. Niente di più facile!
  • Traduttori. Se è vero che due parole di inglese ormai le sanno un po’ tutti e che in fondo basta solo buttarsi, è anche vero che in alcune situazioni è bene affidarsi alla tecnologia. Se, per esempio, dovete comunicare un’allergia a un alimento specifico, potete aiutare chi vi assiste con un’app di traduzione, come Google Translate, il traduttore istantaneo più utilizzato al mondo. Se, invece, desiderate imparare, usare lo slang e leggere curiosità sul contesto culturale in cui vi trovate, scegliete TripLingo oppure iTranslate, completa di tool di apprendimento. Se invece la lingua locale per voi non è un problema, WordReference può fare al caso vostro: potete sempre arricchire il vostro vocabolario!

TORNARE A VIAGGIARE AI TEMPI DEL COVID

foto piedi donna soggettiva su fiume
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È ora di tornare a viaggiare!
Dopo un recente passato che non ha nulla da invidiare alla narrativa distopica di un Aldous Huxley o un Philip K. Dick, possiamo finalmente, sempre con le dovute accortezze, concederci un po’ di leggerezza e iniziare a pianificare le nostre future partenze, accompagnati dall’emozione tipica di questa fase propedeutica.

Che siano viaggi di piacere o professionali le parole d’ordine ora sono organizzazione e sicurezza, così da evitare imprevisti accessori e tornare a concentrarci sulla parte migliore di un viaggio.

Per nostra fortuna come possiamo osservare dalla fonte ufficiale per il monitoraggio della campagna vaccinale COVID-19 in Europa, ovvero l’European Centre for Disease Prevention and Control siamo a un buon punto e le restrizioni di viaggio nel nostro continente si sono più o meno uniformate.

Allora pronti a rispolverare la valigia e a seguire il nostro vademecum:

  • Per prima cosa consigliamo di visitare il sito: https://reopen.europa.eu/it/, dove poter controllare le misure in vigore di ogni Paese dell’Unione Europea per pianificare il proprio viaggio. Il portale in 24 lingue vi fornirà informazioni su Green Pass e obbligo di quarantena fiduciaria.mappa covid
  • Compilare i documenti necessari. Per coloro che arrivano dall’estero in Italia (e non solo) attualmente secondo le indicazioni del Ministero della Salute è prevista la compilazione obbligatoria del modulo di localizzazione del passeggero Passenger Locator Form – PLF) digitale – dPLF.
  • Organizzarsi con i dispositivi di protezione individuale. Prima di partire, infatti, è opportuno ricordarsi di mettere in valigia le vostre mascherine chirurgiche o FPP2. In luoghi chiusi, infatti, anche se perfettamente ventilati come aeroporti o aerei, sono certamente le migliori da utilizzare. Per quanto riguarda l’ormai inseparabile gel igienizzante, invece, non dimenticate la regola del litro a bordo: si possono trasportare, liquidi, gel o aerosol nel bagaglio a mano, purché non superino il volume massimo di 100 ml per singolo flacone, per un totale di un litro.
  • Partire senza pensieri. Una polizza viaggio di questi tempi è necessaria per viaggiare in tutta sicurezza e con Europ Assistance Italia puoi proteggere la tua vacanza da ogni imprevisto.

Con Air Dolomiti puoi partire integrando un’assicurazione di viaggio a scelta tra:

La Polizza Air Dolomiti Multirisk per una protezione completa del tuo viaggio. Un’assicurazione che include il rimborso per un eventuale annullamento da parte del passeggero, assistenza in loco per malattia o infortunio con eventuale rientro anticipato e copertura di relative spese mediche. Inoltre la polizza garantisce anche tutela per eventuali effetti personali danneggiati o per un ritardo della riconsegna bagaglio. Il tutto per meno di 30 euro. Una servizio a tutto tondo.

La Polizza Annullamento è invece una scelta più light, ma davvero conveniente. Per meno di 20 euro l’assicurazione copre eventuali penali in caso di annullamento fino a 1000 euro per singolo biglietto.

Insomma ripartire in sicurezza è possibile e noi ci siamo attrezzati già da un po’. E voi… siete pronti a preparare le valige? 

 

MONACO DI BAVIERA (MUC): PRECAUZIONI ANTI COVID-19

donna in aeroporto con mascherina
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“L’intelligenza è la capacità di adattarsi al cambiamento.”
Stephen Hawking

Adattarsi al cambiamento. Velocemente e in modo efficace.
Crediamo che sia l’unica strada da seguire per convivere con il COVID-19 e con le nuove regole del distanziamento sociale.

Per questa ragione, a bordo dei nostri aerei e nei nostri hub come il Franz Josef Strauss International Airport di Monaco di Baviera (MUC), i protocolli di sicurezza sono stati completamente ripensati per garantire la salute di passeggeri, equipaggi e personale di terra. Per maggiori dettagli: www.munich-airport.com/traveladvice

I nuovi controlli biometrici sono stati affidati a tecnologie d’avanguardia in grado di riconoscere i passeggeri senza richiedere impronte digitali, contatti ravvicinati e addirittura mantenendo la mascherina su naso e bocca*.

I tempi di scorrimento delle file ai controlli sono stati ridotti al minimo, rendendo l’aeroporto di Monaco un ambiente sicuro sotto ogni punto di vista.

Per agevolare le procedure necessarie, oggi, per l’entrata e l’uscita dai Paesi EU e extra EU, sono state istituite diverse aree dedicate ai COVID-test presso l’aeroporto. I viaggiatori di ritorno hanno a disposizione un Test Center situato nell’area non pubblica del Terminal 2 (vicino al ritiro bagagli, GATE G32), mentre per i passeggeri in transito internazionale (non Schengen), è disponibile un Test Center nel Terminal 2 (vicino al Gate H17).

È inoltre possibile sottoporsi a COVID-test volontario anche senza volare da/per Monaco di Baviera registrandosi su—> airportsbavaria.lifecodexx.com e recandosi presso il Test Center situato nell’area pubblica dell’aeroporto.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito web https://www.munich-airport.com

*vantaggio riservato ai membri del programma Miles&More [https://www.airdolomiti.it/miles-and-more]

AARHUS: FUORI CITTÀ

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Ti abbiamo già dato diversi buoni motivi per visitare Aarhus, ma abbiamo volutamente lasciato in sospeso un punto fondamentale.

Aarhus, seconda città della Danimarca e piccolo gioiello della penisola dello Jutland, non vale un viaggio solo per ciò che offre nei suoi 91 km², ma anche per i suoi sensazionali dintorni.

La posizione geografica della “più piccola grande città del mondo” offre agli escursionisti l’imbarazzo della scelta, dalle spiagge incontaminate alle vaste pianure costellate di boschi e di tesori dei Vichinghi.

Ecco 3 escursioni con partenza da Aarhus da non perdere:

  • I grandi laghi. Con oltre 50 laghi e un’area forestale che si estende per oltre 224 km², Silkeborg Søhøjlandet è la più grande area naturale della Danimarca. E non solo: qui potrete visitare le rovine di un castello del 1385, musei di storia come il Bunkermuseum e di archeologia per tutti i gusti, la diga del Re Knap risalente all’Età del Ferro e l’Uomo di Tollund, mummia risalente al IV secolo a.C.
  • Le spiagge. Se decidete di visitare Aarhus, non dimenticate di programmare una gita verso le magnifiche spiagge a due passi dalla città. Tra aprile e ottobre è anche possibile vedere il rinomato Infinite Bridge (il Ponte Infinito) installato per i visitatori secondo il progetto originale degli architetti Niels Povlsgaard e Johan Gjødes.
  • I parchi nazionali. Per visitare il Mols Bjerge National Park è necessario svegliarsi di buonora e prendere un bus (poco più di 2 ore) oppure un’auto (40 minuti), ma ne varrà senz’altro la pena. Il paesaggio fatto di colline, buche ghiacciate e paesaggi mozzafiato scolpiti nei millenni dalle lingue di ghiaccio, ospita alcuni resti di dolmen risalenti all’Età della Pietra Nordica e il Castello di Kalø, costruito da Re Erik VI nel 1313.

Vi consigliamo di installare Komoot sul vostro smartphone prima della partenza. Ecco tutti gli itinerari per godere al massimo delle bellezze sparse nei dintorni di Aarhus: https://www.komoot.it/guide/9079/escursioni-e-trekking-a-aarhus

Buon viaggio!

LA CLIMATIZZAZIONE DEGLI AEREI

la climatizzazione degli aerei
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Immaginiamo di poter mettere – anche solo per un istante – il naso fuori dal finestrino di un aereo in volo. Fingiamo di essere in fase di crociera, di aver bisogno di una boccata d’aria fresca e di riuscire ad aprire senza difficoltà i tre strati di plexiglas (eh già, sono 3… il motivo in questo articolo) del finestrino accanto a noi.
Non solo avremmo depressurizzato l’intera cabina dell’aereo, ma ci ritroveremmo congelati in un istante insieme a tutti gli altri passeggeri.

Un aereo civile, infatti, vola a circa 10 mila metri da terra, quota che consente di sorvolare le perturbazioni e viaggiare in sicurezza. A tale altitudine le temperature possono scendere anche a -60 °C, con tasso di umidità estremamente basso. È chiaro, quindi, il perché sia necessario modificare le condizioni della cabina per rendere possibile – e gradevole – la permanenza a bordo dei passeggeri e dell’equipaggio.

L’ICAO ha inoltre stabilito l’Atmosfera Standard Internazionale che regolamenta gli standard di pressione, temperatura, umidità, densità e composizione dell’aria. Il fine è quello di garantire il perfetto funzionamento della strumentazione di bordo.

Sembra semplice? Non lo è.

schema funzionale di un ECS
schema funzionale di un ECS. Wikipedia.

Bisogna considerare che l’Enviromental Control System (impianto di pressurizzazione e condizionamento) svolge un compito molto complesso.
L’aria entra attraverso la parte frontale dei motori e viene spillata a temperature molto elevate dai compressori, per poi essere miscelata con aria fredda proveniente dall’esterno e incanalata fino all’impianto di condizionamento con la temperatura e l’umidità desiderate.

Quindi l’aria che si respira a bordo passa… attraverso i motori???

Sì, ma prima di raggiungere la cabina, l’aria viene filtrata e purificata per garantire il benessere e la salute dei passeggeri e dell’equipaggio. Non solo. Ogni 5 minuti circa la stessa aria viene completamente rigenerata e rimessa in circolo, per poi essere espulsa all’esterno da una valvola di efflusso presente sulla fusoliera.

Alcuni di voi ricorderanno che un tempo era permesso fumare a bordo. Oggi sembra una follia! Eppure fino al 1989 in Italia e fino alla metà degli anni ‘90 in Germania, accendersi una sigaretta nelle ultime file dell’aereo era considerato del tutto normale.

Ora che vi è chiara la complessità dell’impianto di climatizzazione degli aerei, è facile comprendere come mai le sigarette siano tanto dannose per i polmoni quanto per i preziosi filtri di purificazione…