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Complottisti del web, vogliate perdonarci.
Crediamo che sia giunto il momento di parlare, su questo blog dedicato al mondo del volo e degli aerei, di uno degli argomenti più “scottanti”: le scie.

Nessun mistero, ma solo scienza.

Per convincervi che le affascinanti scie bianche che squarciano il cielo azzurro dopo il passaggio di un aereo non nascondano rilascio di sostanze chimiche nell’atmosfera, vi invitiamo a riflettere su una questione molto semplice. Che cosa accade quando fuori fa freddo e dalla nostra bocca le parole si trasformano in nuvole di condensa perfettamente visibili ad occhio nudo?

La condensa, esattamente.
Le scie degli aerei sono da attribuirsi alla rapida condensazione del vapore acqueo presente nei gas di scarico degli aerei in alta quota (circa 10.000 metri), altitudine alla quale si registrano temperature molto basse, tra i -30 C° e i -60C°.

In questa rubrica dedicata alle curiosità non vi annoieremo con i dettagli sulle differenze tra le scie dei gas di scarico, le scie di convezione e quelle di origine aerodinamica, ma potremmo presto approfondire il tema nella rubrica #AvGeek

Resta il fatto che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo ammirato con il naso all’insù le scie degli aerei. Alcune restano lì per decine di minuti, altre scompaiono velocemente. Che cosa significa? Maggiore è l’umidità presente nell’aria, maggiore è la resistenza della scia nel cielo. Al contrario, se le scie si dissolvono velocemente, l’aria è più secca e – con ogni probabilità – l’indomani sarà bel tempo…

Dunque, nessuna cospirazione, ma solo condensa. Ci dispiace, non vogliamo di certo deludere le vostre aspettative, ma “la scienza è fatta per rassicurare”, disse il pittore Salvador Dalì.