Reading Time: 2 minutes

John Gillespie Magee Jr. visse appena 19 anni. Ma questo pilota anglo-americano nato a Shanghai, combattente nella Seconda Guerra Mondiale con la Royal Canadian Air Force, ci ha lasciato qualcosa di straordinario:

High Flight

“Oh! I have slipped the surly bonds of Earth
And danced the skies on laughter-silvered wings;
Sunward I’ve climbed, and joined the tumbling mirth
of sun-split clouds, — and done a hundred things
You have not dreamed of — wheeled and soared and swung
High in the sunlit silence. Hov’ring there,
I’ve chased the shouting wind along, and flung
My eager craft through footless halls of air….

Up, up the long, delirious, burning blue
I’ve topped the wind-swept heights with easy grace.
Where never lark, or even eagle flew —
And, while with silent, lifting mind I’ve trod
The high untrespassed sanctity of space,
– Put out my hand, and touched the face of God.”

Volare in alto

Oh! Come sono sfuggito agli aspri legami terreni
e danzato in cielo su garrule ali d’argento;
rivolto al sole ho provato la gioia di solcare
nuvole violate dai raggi del sole e cento altre cose
che tu non puoi nemmeno sognare…
Correndo, librandomi in volo, ruotando
alto nel silenzio radioso, tracciando ghirlande,
ho inseguito il vento urlante e lanciato
le mie ali impazienti in gole sospese nell’aria…

Su, sopra il lungo delirio del blu incandescente
ho accarezzato il vento con grazia leggera,
dove mai allodole, o perfino aquile, han volato
e mentre in silenzio, sgombra la mente, avverto
l’alta ed estrema santità della pace,
con le mani protese tocco il volto di Dio.

In questa breve poesia, forse la più rappresentativa della sua sensibilità artistica, Gillespie descrive la magia del volo con parole di stupore e gratitudine per la bellezza di cui gli occhi si riempiono.

Fin dalla sua pubblicazione, “High Flight” divenne una poesia famosissima grazie allo spettacolo benefico itinerante “Hollywood Victory Caravan” in cui presero parte artisti del calibro di Laurel e Hardy, Groucho Marx, Cary Grant e Bing Crosby. La poesia fu recitata dall’attrice Merle Oberon in tutte le tappe dello show.

Qualche mese più tardi, fu nientemeno che Orson Welles, il regista americano considerato dal New York Times il più grande della storia del cinema, a recitare in diretta radio l’opera di Gillespie, consegnandola alla storia.

Ancora oggi “High Flight” è un testo caro a piloti e astronauti, oltre che un omaggio eterno al volo aereo.
Per questo il giovane poeta merita un posto d’onore nella rubrica “Light&Fun”, nata per celebrare chi ha descritto e raccontato il cielo rendendolo ancora più straordinario.