Siamo una compagnia aerea e quel che ci interessa, senza distinzioni, è unicamente il benessere di tutti i nostri passeggeri, siano essi viaggiatori occasionali o frequent flyer.
Nelle ultime settimane abbiamo adottato la bandiera arcobaleno come immagine del profilo sui nostri canali social: quasi tutti sanno che la bandiera del Pride è il simbolo del movimento LGBTQIA+ ma pochi ne conoscono la storia.
Come nasce la bandiera del Pride?
La bandiera arcobaleno originale fu realizzata dall’artista e attivista statunitense Gilbert Baker, scomparso a New York nel marzo del 2017.
Sventolò per la prima volta a San Francisco nella parata di quello che all’epoca era chiamato “Gay Pride”, dopo essere stata cucita e tinta a mano dall’artista con l’aiuto di circa trenta volontari.
Sulla bandiera apparivano otto colori: Baker attribuì un significato specifico a ognuno di essi.
Il rosa per la sessualità, il rosso “sangue” per la vita, l’arancione per la salute, il giallo per la luce del sole, il verde per la natura, il turchese per la magia e l’arte, il blu per la serenità e il viola per lo spirito.
Bandiera a 8, 7 e 6 colori.
Con l’assassinio dell’attivista del movimento di liberazione omosessuale Harvey Milk, la bandiera del Pride divenne richiestissima. Purtroppo la stoffa rosa era diventata difficile da reperire: sono gli anni della disco fashion, di Gloria Gaynor e dei lustrini… i colori pastello non vendono più da un pezzo.
La Paramount Flag Co. di San Francisco iniziò a vendere una versione della bandiera in sette colori, ma ci si rese presto conto che la striscia centrale veniva oscurata dall’asta o dal lampione cui era appesa (verticalmente, come uno stendardo).
Fu allora che la bandiera arcobaleno perse anche il turchese 😭, trasformandosi nella versione a sei colori che utilizziamo oggi: rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola.
Nel giugno 2015 il MoMA di New York ha acquistato la bandiera originale di Gilbert Baker esponendola nel Department of Architecture and Design.
Oggi con questi colori celebriamo l’accettazione di noi stessi e degli altri, l’inclusione, l’attivismo, la condivisione, la partecipazione e l’allegria.
Ma soprattutto celebriamo i diritti.