Per capire come volano gli elicotteri dovete dimenticare per un momento tutto ciò che sapete sul volo degli aerei.
La prima differenza, forse scontata, è visibile a occhio nudo: mentre gli aerei volano con ali fisse, gli elicotteri volano grazie a un’ala rotante.
Un po’ di storia
Torniamo un attimo indietro. Il concetto di ala rotante risale addirittura al V secolo a.C., quando un artigiano cinese costruì il primo taketombo (N.d.R. in Eng “Bamboo-copter” o “Bamboo dragonfly”), un giocattolo di bambù che riusciva a sollevarsi verticalmente in aria grazie a un’ala.
Fu probabilmente grazie all’arrivo di questo manufatto in Europa nel XV secolo, che Leonardo Da Vinci sviluppò il progetto della vite aerea, la prima macchina volante della storia. (Che, però, non volò mai…)
Nei secoli successivi molti ingegneri, pionieri e inventori provarono a costruire elicotteri primordiali, ma fu solo nel 1877 che l’italiano Enrico Forlanini riuscì a farne sollevare uno di 13 metri.
Gli elicotteri, così come gli aerei, trovarono occasione di sviluppo e diffusione solo durante la Seconda Guerra Mondiale, per via di una loro importante peculiarità: il decollo verticale.
L’ala rotante
A differenza degli aerei, che hanno ali fisse, gli elicotteri sono aerodine ad ala rotante.
Le pale dell’ala hanno una particolare forma inclinata rispetto al piano orizzontale, così da fendere l’aria e creare la portanza, ovvero la forza che solleva l’elicottero e lo mantiene in volo. L’inclinazione delle pale determina quello che è conosciuto come “angolo di incidenza” ed è regolabile in base alle necessità.
Un elicottero può avere due o più pale. Ogni pala genera la propria forza aerodinamica e la somma delle forze generate da tutte le pale è la portanza, come accennato poco fa.
L’elicottero è dotato di un motore principale che muove il rotore, meccanismo che porta in rotazione le pale dell’ala, generando uno spostamento d’aria che vince la forza di gravità e fa alzare il mezzo.
Il rotore e il rotore di coda
Il rotore è l’elemento più importante dell’elicottero, poiché assolve a 3 importanti compiti:
- generare la portanza per sostenere l’elicottero in volo,
- generare la spinta propulsiva necessaria a vincere la resistenza aerodinamica,
- generare le forze necessarie per il controllo longitudinale e trasversale del mezzo.
Per intenderci, in un aereo queste funzioni sono affidate a tre componenti distinte: l’ala, il propulsore e i piani di coda.
Per compensare l’imbardata (ossia l’oscillazione sull’asse verticale) generata dal rotore principale, sulla coda degli elicotteri è montato un rotore di coda o rotore anticoppia.
Pilotare un elicottero
Il pilotaggio di un elicottero è completamente diverso da quello di un aereo.
Oltre all’assetto orizzontale e laterale del mezzo e alla direzione di volo, su un elicottero è necessario manovrare la potenza del motore e la direzione delle pale.
I comandi di un elicottero sono:
Collettivo | mano sinistra: controlla l’angolo del piano di rotazione delle pale, per regolare la spinta verso l’alto dell’elicottero;
Ciclico | mano destra: si presenta sotto forma di cloche e controlla la variazione ciclica dell’angolo delle pale;
Pedaliera: controlla il rotore di coda, controllando la direzione della prua rispetto alla rotta.
Anche se in breve, abbiamo cercato di darvi un’idea di quanto gli elicotteri siano diversi dagli aerei. Ora, cari amici #avgeek, se non vi dispiace, torniamo a bordo dei nostri amati Embraer!